Ignazio La Russa commenta la nomina di Gattuso a ct della Nazionale: “Non siamo il Paese di Ringhio”. Tutti i dettagli.
L’annuncio di Gennaro Gattuso come nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana ha suscitato reazioni contrastanti, ma una delle più sorprendenti arriva dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, noto tifoso interista. La nomina dell’ex centrocampista del Milan, in seguito all’esonero di Luciano Spalletti, ha spinto il senatore a una riflessione pubblica sui simboli del calcio italiano.
Durante un’intervista a “La politica nel pallone”, su Radio Rai Gr Parlamento, La Russa ha espresso con franchezza il suo punto di vista: “Bisogna fare gli auguri a Gattuso e alla Nazionale, quando si ama la Nazionale le critiche a posteriori servono a poco. Però ho telefonato a Gravina prima della scelta e gli ho espresso i miei leciti dubbi. Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, io dico che non è proprio esatto.”

Zenga, Totti, Del Piero: i simboli secondo La Russa
Il cuore del suo intervento ruota attorno all’identità calcistica nazionale. “I simboli del nostro calcio sono altri – ha proseguito La Russa –, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero. Poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da ‘Ringhio’, ma è il calcio dei Rivera, dei Baggio, dei Del Piero, degli Zenga. Ecco, perché non Zenga?”
Walter Zenga, ex portiere dell’Inter e allenatore con esperienze in Serie A su diverse panchine, rappresenta secondo La Russa un volto più adatto alla guida della Nazionale. Il senatore ha dichiarato che “semmai lo è Buffon, che forse è dietro a questa decisione, allora tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale.”
Una critica anche ai tempi della scelta
Oltre al merito, La Russa ha sollevato anche un tema di metodo: la tempistica della nomina. “Avrebbero dovuto pensarci prima. Ranieri o Mancini, se fossero stati previsti come piano B, quando era necessario prevedere un piano B, avrebbero accettato. Ma anche lo stesso Mourinho, perché no.”
Infine, un’apertura pragmatica: “Abbiamo scelto Gattuso e quindi viva Gattuso, mi auguro vada bene. L’importante è che poi ci si assuma i meriti del successo, se ci sarà, ma anche le responsabilità di un eventuale insuccesso.”
Il messaggio finale è chiaro: Gattuso non è, secondo La Russa, il simbolo ideale del nostro calcio. Il suo nome ideale? Walter Zenga, figura più rappresentativa dello stile, della storia e della classe calcistica italiana. Il tutto come riportato da repubblica.it